Cambiamenti climatici: siamo in ritardo
on la campagna per istituire il Santuario dell’Antartide, di cui parliamo ampiamente in questa pagina, prosegue l’impegno globale di Greenpeace per salvare le aree ecologicamente più delicate del mondo. Ma continuiamo anche a combattere i cambiamenti climatici, la più importante minaccia ambientale per l’umanità . Occorre abbandonare le fonti fossili di energia, come ci ricorda la
Con la campagna per istituire il Santuario dell’Antartide, di cui parliamo ampiamente in questa pagina, prosegue l’impegno globale di Greenpeace per salvare le aree ecologicamente più delicate del mondo.
Ma continuiamo anche a combattere i cambiamenti climatici, la più importante minaccia ambientale per l’umanità .
Occorre abbandonare le fonti fossili di energia, come ci ricorda la campagna contro i diesel: oltre a emettere gas serra, sono la sorgente principale di biossido d’azoto, i cui rischi diretti sulla salute – quella dei bambini in particolare – sono oggi incontestabili. Troppo scarse le politiche attive per contrastare l’inquinamento dell’aria: da Roma a Torino, da Milano a Palermo i picchi di questo inquinante sono fuori norma, proprio nelle ore d’ingresso dei bambini a scuola.
E anche i governi nazionali hanno finora fatto ben poco.
Eppure, le tecnologie ormai sono disponibili e una politica a favore di una mobilità sostenibile per aiutare i cittadini a muoversi in città e a respirare aria migliore, avrebbe certamente successo.
Siamo in ritardo: se il mondo va speditamente verso la mobilità elettrica, in Italia Fiat ed ENI hanno firmato un accordo per promuovere il gas naturale, che è comunque una fonte fossile: non aiuterà a ridurre le emissioni di gas serra e non è nemmeno risolutivo per la qualità dell’aria, tema per il quale l’Italia rischia in questi giorni il deferimento alla Corte di Giustizia dell’Unione europea. Ma è solo un modo di difendere un’industria dell’auto che non ha ancora investito sui veicoli elettrici e gli interessi di chi estrae gas e petrolio.